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26/03/2025

MAURIZIO LAZZARATO
Armarsi per salvare il capitalismo finanziario!
La lezione di Rosa Luxemburg, Kalecki, Baran e Sweezy

Maurizio Lazzarato, 26/3/2025
Vignette di Enrico Bertuccioli

“Per quanto grande sia una Nazione, se ama la guerra perirà; per quanto pacifico sia il mondo, se dimentica la guerra sarà in pericolo”

                         dal  Wu Zi, antico trattato militare cinese

“ Quando diciamo sistema di guerra intendiamo un sistema quale è appunto quello vigente che assume la guerra anche solo programmata e non combattuta come fondamento e culmine dell’ordine politico, cioè del rapporto tra i popoli e tra gli uomini. Un sistema dove la guerra non è un evento, ma una istituzione, non è una crisi ma una funzione, non è una rottura ma un cardine del sistema, una guerra sempre deprecata e esorcizzata, ma mai abbandonata come possibilità reale”

                                             Claudio Napoleoni, 1986


L’avvento di Trump è apocalittico, nel senso letterale che significa un gettar via ciò che copre, un togliere il velo, disvelare. Il suo agitarsi convulsivo ha il grande merito di mostrare la natura del capitalismo, il rapporto tra guerra, politica e profitto, tra capitale e stato di solito coperto dalla democrazia, dai diritti dell’uomo, dai valori e dalla missione della civilizzazione occidentale.
 

L’identità perfetta di “produzione” e distruzione

La guerra e l’Europa dove sono ancora attivi reti politiche et economiche, centri di potere che fanno riferimento alla strategia rappresentata da Biden, uscita sconfitta dall’ultima elezione presidenziale, sono l’occasione, per costruire una bolla fondata sugli armamenti che compensi le crescenti difficoltà dei «mercati» statunitensi. Da dicembre i titoli delle imprese che producono armi sono già oggetto di speculazione, passando di aumento in aumento e funzionando da rifugio sicuro per i capitali che vedono la situazione statunitense troppo rischiosa. L’operazione vede al suo centro i fondi di investimento che sono anche tra i maggiori azionisti delle principali compagnie di armamenti. Detengono quote significative in Boeing, Lockheed Martin e RTX, influenzando la gestione e le strategie di queste società. Anche in Europa sono presenti nel complesso militare - industriale: Rheinmetall, società tedesca che produce i Leopard e che ha visto il suo titolo aumentare del 100% negli ultimi mesi, ha come azionisti principali Blackrock, Société Générale, Vanguard, ecc. Rheinmetall, il più grande produttore di munizioni d'Europa, ha superato la principale casa automobilistica del continente, Volkswagen, in termini di capitalizzazione, ultimo segno del crescente appetito degli investitori per i titoli legati alla difesa.

Come funziona il capitalismo? 

La stessa ipocrisia è al centro della narrazione costruita per legittimare gli 800 miliardi di euro per il riarmo che la EU impone, attraverso il ricorso allo stato di eccezione agli stati membri. Armarsi non significa, come dice Draghi, difendere “i valori cha hanno fondato la nostra società europea» e hanno «garantito per decenni, ai suoi cittadini la pace, la solidarietà e con l’alleato americano, la sicurezza, la sovranità e l’indipendenza”, ma significa salvare il capitalismo finanziario.

Non c’è neanche bisogno di fare dei grandi discorsi e documentate analisi per mascherare la pochezza di queste narrazioni, È bastato un altro massacro di 400 civili palestinesi per far emergere la verità dell’indecente chiacchiericcio sull’unicità e la supremazia morale e culturale dell’Occidente.

Trump non è un pacifista, si limita a riconoscere la sconfitta strategica della Nato nella guerra in Ucraina, mentre le élites europee rifiutano l’evidenza. La pace per loro vorrebbe dire tornare allo stato catastrofico in cui hanno ridotto le loro nazioni. La guerra deve continuare perché per loro, come per i democratici e il deep state Usa è il mezzo per uscire dalla crisi cominciata nel 2008, come è già successo con la grande crisi del 1929. Trump pensa di risolvere la cosa privilegiando l’economia senza rinnegare la violenza, il ricatto, l’intimidazione, la guerra. E’ molto probabile che né gli uni né gli altri riescano nel loro intento perché hanno un problema enorme: il capitalismo , nella sua forma finanziaria, è in profonda crisi e proprio dal suo centro, gli USA arrivano segnali ‘drammatici’ per le élites che ci governano. I capitali invece di convergere verso gli Stati Uniti fuggono verso l’Europa. Grande novità, sintomo di grandi di rotture imprevedibili che rischiano di essere catastrofiche