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Jaime Rafael Nieto López
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18/03/2022

Verità e giustizia per Wissem Ben Abdel Latif


 Il “Comitato verità e giustizia per Wissem Ben Abdel Latif” nasce per chiedere che si accertino eventuali responsabilità, colpe, omissioni connesse alla morte di un ragazzo che ha subito la sottrazione dei più elementari diritti fino a morirne

 Wissem Ben Abdel Latif è morto il 28 novembre 2021, a 26 anni, in un Servizio psichiatrico di Diagnosi e cura (SPDC) di un Ospedale pubblico italiano, il San Camillo, a Roma, legato per giorni, braccia e gambe, a un Ietto di contenzione. Wissem era già stato legato, il 23 novembre, nell’ospedale Grassi, a Ostia, dal quale, due giorni dopo, viene trasferito "per competenza territoriale”.

Wissem, sbarcato a Lampedusa il 2 ottobre, è stato prima condotto sulla nave quarantena secondo le disposizioni anti-Covid, poi nel Centro per il rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria, da dove, con una diagnosi che appare affrettata, è inviato al Pronto Soccorso di Ostia.

Questo il breve riepilogo della sua storia, consumatasi in meno di due mesi dal suo arrivo in Italia, senza mai aver vissuto un solo momento di libertà, senza aver potuto esercitare i diritti di richiedente asilo, subendo una detenzione amministrativa che sarebbe dovuta cessare prima della sua morte.

La morte di Wissem Ben Abdel Latif richiama il destino di tante altre tragiche vite spezzate mentre erano legate ai letti, la sofferenza di migliaia di altri uomini e donne costretti in luoghi di internamento che ancora mortificano il diritto alla cura, aII’accogIienza, alla libertà.

Il “Comitato verità e giustizia per Wissem Ben Abdel Latif” chiede ai rappresentanti istituzionali, ai media, aII’opinione pubblica e alla cittadinanza tutta di mobilitarsi affinché vengano accertate tutte le eventuali responsabilità, colpe, omissioni connesse alla morte di questo ragazzo, partito per cercare un futuro migliore e che, invece, in ltalia, ha subito la sottrazione dei più elementari diritti fino a morirne.

Una morte che non può e non deve essere archiviata senza che sia fatta luce su tutto ciò che è accaduto.

Promotori: la famiglia di Wissem Ben Abdel Latif, Campagna LasciateClEntrare, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Associazione Sergio Piro.

Hanno già aderito molte realtà associative e personalità impegnate nella tutela dei diritti dei migranti e delle persone con sofferenza mentale, e in vari ambiti, dal welfare alla cittadinanza attiva e alla libera e corretta informazione.

Lunedì 14 marzo il Comitato ha presentato le ragioni della sua costituzione, le adesioni ricevute e quanto emerso fino ad oggi sulla morte di Wissem, in una conferenza stampa.

Per aderire al comitato si può scrivere a comitatowissem[at]gmail.com  

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