Informazioni dalla Presidenza della Repubblica, Bogotá, 1° ottobre 2025
Il presidente Gustavo Petro Urrego ha annunciato questo mercoledì,
attraverso le sue reti sociali, una serie di misure in risposta alla
detenzione, in acque internazionali, di due cittadine colombiane che svolgevano
attività di solidarietà umanitaria per la popolazione palestinese a Gaza, a
bordo della Global Sumud Flotilla.
Il Capo dello Stato ha ordinato l’immediata uscita di tutta la delegazione
diplomatica di Israele in Colombia, ritenendo che la continuazione delle sue
funzioni sia incompatibile con i principi del diritto internazionale e con il
rispetto della dignità del popolo colombiano. Allo stesso modo, ha annunciato
la denuncia immediata dell’Accordo di libero scambio tra Colombia e Israele,
che cessa di avere effetto.
Il presidente ha avvertito che si tratta di un nuovo crimine internazionale
eseguito dal governo israeliano di Benjamin Netanyahu. Di fronte a questa
situazione, sono state adottate decisioni per proteggere tutti i colombiani,
affermare la sovranità nazionale e respingere la violazione dei diritti umani.
Ha inoltre incaricato il Ministero degli Esteri di promuovere tutte le azioni legali pertinenti presso le istanze internazionali e anche presso la giustizia israeliana, al fine di esigere la liberazione delle cittadine e il risarcimento per le violazioni subite. Il presidente ha inoltre esteso un invito a giuristi ed esperti internazionali a unirsi alla difesa della Colombia in questa causa, accanto agli avvocati dello Stato.
Nel suo messaggio, il presidente ha ricordato gli avvertimenti della
filosofa Hannah Arendt, che negli anni ’50 mise in guardia contro la permanenza
del totalitarismo nella politica mondiale. A questo proposito, ha dichiarato
che “Hitler è vivo nella politica del mondo” e che, come affermava Arendt, i
popoli devono evitare di essere anestetizzati di fronte alle forme
contemporanee di oppressione, violenza ed esclusione.
In risposta a quanto accaduto con la Global Sumud Flotilla, la Presidenza
della Repubblica ha emesso un comunicato in cui respinge qualsiasi atto che
violi l’integrità fisica, la libertà e i diritti umani dei cittadini colombiani
all’estero. Inoltre, ha richiesto a Israele la liberazione immediata delle
cittadine colombiane Manuela Bedoya e Luna Barreto, in conformità con il
diritto internazionale e i protocolli consolari applicabili.
Con queste decisioni, il governo della Colombia ribadisce il suo impegno
nella difesa dei diritti umani, della sovranità nazionale e della solidarietà
tra i popoli, denunciando allo stesso tempo i crimini internazionali che
attentano alla vita e alla dignità delle persone.
Di fronte alla grave situazione delle connazionali Manuela Bedoya e Luna
Barreto, detenute dalle autorità israeliane mentre partecipavano alla Global
Sumud Flotilla, e in ossequio ai principi di difesa dei diritti umani e del
diritto internazionale:
- La
Colombia respinge con fermezza qualsiasi atto che violi l’integrità
fisica, la libertà e i diritti umani dei suoi cittadini all’estero.
- Esigiamo
da Israele la loro immediata liberazione, in conformità con il diritto
internazionale e con i protocolli consolari applicabili.
- Rivolgiamo
un appello urgente alla comunità internazionale, alle organizzazioni per i
diritti umani e ai paesi amici, affinché esercitino pressione diplomatica
volta a garantire la vita e la sicurezza di tutti i membri della
flottiglia, e in particolare delle nostre connazionali.
- Un’azione
aggressiva contro la Flottiglia — una missione civile, umanitaria e
pacifica — non sarebbe soltanto una violazione del diritto internazionale,
ma potrebbe costituire un crimine contro l’umanità.
La Colombia ribadisce la sua solidarietà con il popolo palestinese e
riafferma il suo impegno per il multilateralismo, il rispetto del diritto
internazionale e la giustizia globale.
Tradotto da Tlaxcala
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