Tigrillo L. Anudo, 6 ottobre 2025
Tradotto da Tlaxcala
Español
English
Français
عربية
Il mondo cambia poco. Si ripetono schemi storici. Il passato non se n’è mai andato. La cosificazione degli esseri umani continua. La colonizzazione è all’ordine del giorno. La pirateria nelle acque internazionali rinasce con altri attori (chi si è infine tenuto gli aiuti e gli averi degli occupanti della flottiglia umanitaria diretta a Gaza?). Vengono definiti “terroristi” coloro che intraprendono azioni a favore della giustizia.
La differenza è che non si tratta di flottiglie che
viaggiano per mare. Sono flottiglie di investimento sociale che restano sequestrate
nei Congressi e nelle Assemblee plutocratiche e corrotte. La differenza sta
nel fatto che questa pratica del capitalismo globale diventa più visibile in
una nazione invasa, massacrata e umiliata dall’ideologia sionista, concezione
di uno Stato suprematista che realizza una pulizia etnica contro coloro che
considera “inferiori” e “terroristi”.
Nei paesi menzionati sono sequestrati i diritti umani di
altre etnie (indigeni, afrodiscendenti, contadini, operai meticci), operano
regimi dittatoriali, repressivi e antidemocratici. Non uccidono con aerei
bombardieri e intelligenza artificiale, ma con la negazione della dignità umana,
ignominia resa invisibile dai mezzi di comunicazione imprenditoriali e dagli apparati
educativi che programmano analfabeti politici.
Tutto è articolato. Daniel Noboa (presidente
dell’Ecuador), Dina Boluarte (presidente del Perù) e Javier Milei (presidente
dell’Argentina) sono alleati del governo sionista di Netanyahu. Come loro, Donald
Trump (presidente degli Stati Uniti) e altri presidenti di nazioni europee fanno
affari con il regime di Israele che difendono. Anche se alcuni governi europei
hanno respinto a parole le azioni terroristiche dello Stato israeliano in
Palestina (tra questi Italia e Spagna), hanno finito per abbassare la testa di
fronte al genocidio. Non c’è fermezza nel rifiuto. Hanno paura di assumere
posizioni decise, non vogliono uscire dal Club dei potenti complici del mondo.
Il governo degli USA segue l’ideologia sionista, è il suo
riferimento. È l’alleato naturale di coloro che incarnano ciò che è più
caratteristico del capitalismo 2.0: usura, controllo delle banche e del sistema
finanziario, gestione delle industrie più redditizie, produzione di armi e tecnologie
di sorveglianza, servizi di spionaggio e tecniche di combattimento contro i
“nemici interni”, sviluppi di Intelligenza Artificiale che aumentano lo
sfruttamento del lavoro e la disoccupazione. Il capitalismo 2.0 fa avanzare la tecnologia
e arretra l’umanità.
Israele insegna agli USA come fare affari, coinvolgendoli
come partner in un ambizioso progetto alberghiero in territorio palestinese. Né
il Diritto Internazionale né i Diritti Umani fermano il tasso di profitto. Il mondo
politico elitario continua, in gran parte, a essere molto permissivo con il genocidio
a Gaza. Conviene loro. Sono i fili invisibili degli interessi commerciali e diplomatici
che predominano nell’agenda delle politiche estere. Prevale l’economia politica,
non l’etica né la solidarietà internazionale.
Nemmeno i romanzi distopici del XX secolo avevano
previsto l’utopia negativa che il mondo vive oggi. Un piccolo paese con un esercito
potente, sostenuto dall’impero usamericano, “difende” il proprio diritto a
commettere un genocidio. Inoltre, considera l’atto di portare cibo, acqua,
medicine e altri aiuti umanitari a un popolo bloccato come atti terroristici
finanziati da Hamas. Si concede il permesso di imporre un blocco marittimo alla
Striscia di Gaza (da 17 anni), sottomettendola alla sete, alla fame e alla mancanza
di medicinali. Si permette anche di violare il diritto al mare abbordando
imbarcazioni che si trovano in acque internazionali.
A chi importa la Palestina?
Come affrontare il pericolo rappresentato dal terrorismo
di Stato di Israele? Le marce e le flottiglie umanitarie sono più simboliche
che efficaci. Tuttavia, sono preziose e devono continuare, perché rendono
visibile l’infame offensiva di una macchina che uccide bambini e donne.
Esistono anche campagne di boicottaggio contro le imprese che finanziano il terrorismo
dell’esercito sionista. Anche la loro portata è limitata, ma si aggiungono al clamore
per la pace. Il presidente Petro ha proposto un Esercito di Salvezza
dell’Umanità, ma non c’è stata una risposta tempestiva per realizzarlo. Il
presidente Trump ha annunciato un “Piano di Pace” recolonizzatore per fermare
la “guerra” (non dice genocidio) e amministrare la Striscia di Gaza con Tony
Blair (assassino di asiatici). Un inganno e una beffa per il mondo. Annullano
l’autodeterminazione dei popoli con un colpo di penna, decidono per la
Palestina.
Tutto indica che il disordine che distrugge il Diritto
Internazionale potrà essere compensato solo con l’uso della forza da parte di nuovi
e audaci attori. Gli Houthi dello Yemen, un paese povero devastato dalla
guerra, hanno osato lanciare droni e missili su Israele; lo fanno per solidarietà
con la Palestina, per farsi sentire come nazione ignorata e colpita, per motivi
storico-religiosi, per strategia, per calcolo politico, perché hanno la dignità
e il coraggio che mancano alle nazioni ricche. Queste azioni, insieme alle risposte
con missili supersonici dell’Iran che hanno fatto a pezzi la Cupola di ferro di
Israele, stanno incoraggiando altri paesi a intervenire per fermare i massacri
impuniti che ogni giorno commettono i militari folli guidati da Netanyahu. Israele
non è così invulnerabile, è già stato dimostrato. E un paese minuscolo come lo Yemen
capisce di poter giocare un ruolo controllando il Mar Rosso, attraverso il
quale naviga gran parte dei combustibili e delle merci del commercio
internazionale. In un mondo dove si violano le regole della convivenza e del rispetto
tra le nazioni, si autorizza la continuazione di tali violazioni da parte di
altri interessati. Israele rischia di essere cancellato dalla mappa per la sua
persistente sfida alla pace e alla moralità internazionale.
Se l’esercito israeliano si arroga il diritto di sequestrare
navi in acque internazionali, sta legittimando che gli Houthi attacchino le
navi che trasportano armi, merci o combustibili attraverso lo Stretto di Bab
el-Mandeb, l’entrata sud del Mar Rosso, attraverso cui passano le navi cariche
di petrolio che riforniscono non solo Israele, ma anche Europa e Stati Uniti.
Anche le navi di quest’ultimo paese soffriranno. I prezzi del petrolio possono
aumentare. L’economia mondiale potrebbe essere colpita. La legge della giungla
si espande sul pianeta; un futuro incerto potrebbe segnare le relazioni
internazionali.
La disputa dei mercati e delle rotte commerciali mondiali
è una partita a scacchi tra Russia, Cina, Europa e Stati Uniti. Nessuno di loro
si preoccupa del destino della Palestina. Si preoccupano di come si posizionano
di fronte ai loro avversari. Ogni volta che si apre un nuovo fronte di guerra
per gli Stati Uniti, russi e cinesi ne approfittano. Sono interessati a vedere
gli USA logorarsi aiutando i loro soci israeliani. Ecco perché orsi e draghi
non entrano con forza a difendere la Palestina. È così che funziona l’economia
politica. Piccoli paesi come lo Yemen e il Libano (Hezbollah) fanno di più per
i gazawi che le grandi potenze. I governi arabi non riescono nemmeno a mettersi
d’accordo su come sostenere i loro fratelli palestinesi, né su come affrontare
la sfida sionista.
Solo i popoli salvano i popoli. Altre iniziative saranno
indispensabili per fermare il genocidio. Non esiste potere militare che salvi
vite a Gaza. Nessun governo osa intercedere per i palestinesi massacrati.
Nessuno vuole “mettersi nei guai”, ciascuno guarda al proprio interesse.
Finora, solo l’Indonesia ha offerto 20.000 soldati per un improbabile esercito
di salvezza. Nessuno crede negli eserciti di salvezza.
Gaza è sola. I suoi abitanti continuano a cadere sotto i proiettili
assassini di Netanyahu. Dopo Hiroshima e Nagasaki, il genocidio palestinese è
il più grande fallimento dell’umanità.
La cupola sionista è determinata a sterminare gli abitanti di Gaza.
Lo fa dal 1947, quando i suoi alleati britannici li posizionarono
deliberatamente nel territorio palestinese.
Il loro odio e la loro paura (mancanza di amore) li hanno portati a considerare
tutti i palestinesi come terroristi.
Dicono lo stesso di coloro che cercano di portare loro aiuti.
Il fascismo sta regnando, e non ce ne siamo accorti.
Aucun commentaire:
Enregistrer un commentaire